Dal 13 al 20 settembre, allo Spazio5 a Roma, sarà possibile visitare la mostra
“I grandi calciatori”, in onore della carriera del fotografo sportivo
Giuseppe Calzuola che, con i suoi scatti, ha immortalato eroi e momenti dello sport più amato e seguito al mondo: il calcio.
Giuseppe Calzuola ha fissato nel tempo molti dei momenti sportivi più importanti che tutti noi ricordiamo, come la finale del mondiale di Spagna 1982 che vide l’Italia diventare campione del mondo al Santiago Bernabeu di Madrid per la terza volta nella sua storia grazie al 3 a 1 contro la Germania Ovest targato Paolo Rossi, Marco Tardelli e Alessandro Altobelli; ma come accade nello sport non mancano le delusioni (azzurre) sportive come USA 1994 con l’Italia sconfitta in finale ai rigori dal Brasile.
In totale sono cinque le edizioni dei Mondiali seguite da Giuseppe Calzuola in carriera: Spagna ’82, Messico ’86, le notti magiche di Italia ’90, Usa ’94 e Francia ’98.
A questi avvenimenti mondiali vanno aggiunte anche ben 11 finali della Coppa dei Campioni, adesso Champions League, fra cui anche l’indimenticata tragedia dell’Heysel del 29 maggio 1985.
Giuseppe Calzuola ancora oggi è fra i più importanti fotografi di calcio italiani ed è pronto a sfogliare davanti al pubblico il suo personale album di figurine per la gioia degli amanti di questo sport che grazie ai suoi scatti potranno rivivere momenti unici della storia del calcio
L’autore: Giuseppe Calzuola, nato a Gubbio il 15 agosto 1936, si è trasferito a Roma negli anni Sessanta e nel corso del decennio successivo ha iniziato ad occuparsi di fotografia, in particolare di quella sportiva. Ha seguito molti dei più importanti avvenimenti, calcistici e non, in Italia e all’estero. Fu tra i fotografi a scendere sul prato del Bernabeu per la finale mondiale Italia-Germania Ovest, dopo aver vissuto con gli azzurri per tutto il torneo. Ha partecipato a cinque edizioni dei Mondiali (da Spagna 1982 a Francia 1998) e seguito undici finali della Coppa dei Campioni, compresa la tragica serata dell’Heysel nel 1985. Ancora oggi è tra i più importanti fotografi di calcio italiani.